The Great Disney Adventure!!

L'ho "scritta" (non è ancora finita) nel 2013

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    Non so come tu abbia fatto ad arrivare qui, ma ti do il benvenuto tra le pagine di questo libro.
    In questa storia sarai tu il protagonista: sceglierai tu chi essere e cosa fare, le tue decisioni decideranno il destino del mondo Disney.
    Ormai la guerra fra buoni e cattivi infuria ogni giorno di più, e per questo serve un paladino deciso e forte che decida di proteggere o distruggere il mondo Disney e, con esso, il mondo reale.
    Sarai affiancato dai tuoi personaggi preferiti, buoni o cattivi che siano, con loro combatterai, viaggerai e ti divertirai; insieme salverete la tua famiglia e deciderete la sorte dei due mondi.

    Nota: il protagonista, i compagni di viaggio e il finale variano da persona a persona, l’immaginazione sarà la vostra alleata per arrivare alla fine di questa storia, infatti sarete voi a decidere chi sarà il personaggio (es. se può essere maschio o femmina) e che nome dargli: quando vedrete “…” significa che dovrete far finta di leggere il nome del vostro protagonista, quando invece vedrete “1” e “2” dovrete immaginare i vostri compagni di viaggio
    Spero vi sia tutto chiaro spero che questo prologo vi sia piaciuto, al prossimo capitolo!!!

    Se volete che continui ditemelo ;)
     
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    Cosa interessante... vorrei vedere come si svolge la faccenda
     
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    Capitolo 1: le origini dell’eroe


    “…” era sveglio/a da ormai 2 minuti e non riusciva a muovere un dito. Non aveva voglia di alzarsi, ma si alzò dal letto e si mise in piedi, si stiracchiò e aprì gli occhi a fatica, poi diede uno sguardo al orologio sulla parete. le 7:30, a quell’ora andava sempre a lavarsi, a fare colazione e a poi scuola. ma quel giorno era domenica inoltre, compiva 17 anni, ma si andò a lavare lo stesso mentre canticchiava fra se e se “Tanti auguri a me… tanti auguri a me…”. Si era dato/a appuntamento con i suoi compagni di classe davanti alla scuola, per poter fare un giro insieme. “Questa è una buona occasione per farmi degli amici - pensò speranzoso/a – speriamo vada tutto bene stavolta”. Dopo aver fatto colazione, essersi lavato/a e vestito/a, “…” andò a svegliare la Madre e a dirle dove andava. La trovò addormentata nel suo grande letto matrimoniale
    – Mamma … - chiamò. La donna un’ occhio ancora lucido – io vado a farmi una passeggiata con i miei compagni. Torno verso pranzo – detto questo il/la ragazzo/a cominciò ad avviarsi, non prima di aver sentito dei brontolii – Eh? Che hai detto? – chiese alla Madre
    –Fai attenzione tesoro… - rispose la Madre con poca chiarezza.
    “10:45…” pensò “…” seccato/a, davanti al ingresso della scuola. Era arrivato/a lì già da 2 ore e mezza, aspettando in vano i suoi compagni e ascoltando per ben 3 volte le 250 canzoni che aveva scaricato su uno dei suoi cellulari: ne aveva infatti due, il primo (quello con le canzoni) glielo aveva regalato suo Padre a natale, il secondo invece era un regalo dei suoi compagni ricevuto il giorno prima come regalo anticipato. Fu mentre ascoltava la canzone “Let it go”, del nuovo film Frozen, che gli/le arrivò un messaggio dal secondo cellulare. Il messaggio era di Chiara, l’unica ragazza del gruppo di compagni che doveva vedere. “Scusa “…”, ci siamo dimenticati di dirti che abbiamo sospeso di vederci: Fabio non può perché è il compleanno della madre. Guglielmo perché doveva suonare nella sua band. Piero non si sente bene e io devo andare dal mio fidanzato per una cosa urgente, ci vediamo domani a scuola, Ciao ^__^”
    “…” rimane un attimo pietrificato/a da quel messaggio “No… non di nuovo…!!!”

    Scelte:
    1- Rispondi amichevole, pazienza magari la prossima volta…
    2- Rispondi arrabbiato/a, finisce sempre così!
    3- Rispondi sconsolato/a, dovevi aspettartelo…

    Scelta numero 1:
    “Non fa niente Chiara, saluta il tuo fidanzato da parte mia. Passa una buona giornata =)” rispose “…”con le mani tremanti. Dopo essere tornato/a a casa, salutando di sfuggita il Fratello maggiore, che era tornato da lavoro, “…” si ritirò in camera sua, aspettando l’arrivo del pranzo con gli occhi vuoti e pieni di lacrime.

    Scelta numero 2:
    “Fan culo a tutti!! Vi eravate già organizzati di scaricarmi, non è vero?!?!?!” rispose “…”con i ricordi degli anni passati vividi nella sua mente. Si incamminò verso casa sua, e mentre camminava gli/le arrivò un altro messaggio dal cellulare di Chiara, “E se così non fosse che vorresti fare? tiraci delle forbici addosso?” Vedendo quest’ultima frase il/la ragazzo/a non ci vide più dalla rabbia e buttò per terra il cellulare nuovo, rompendolo irrimediabilmente. Tornato/a a casa, non ebbe tempo di salutare il Fratello maggiore, che era tornato da lavoro, né avvertì la madre del suo arrivo. Si ritirò invece in camera sua
    - “…” ! sei tu? – chiese la Madre da dietro la porta – si.. – Rispose il/la ragazzo/a – come è andata tesoro?? – chiese ancora la donna. “…” ci pensò un attimo prima di rispondere – Bene … -

    Scelta numero 3:
    “ Non fa niente, tanto finisce sempre così” rispose “…” con la testa abbassata. Dopo pochi minuti, ricevette un altro messaggio da Chiara “Sono gli inconvenienti della vita tesoro…”. Dopo essere tornato/a a casa, “…” salutò tristemente Il Fratello maggiore, che era tornato da lavoro, e la Madre, che come al solito non si accorse di niente. Poi si ritirò in camera sua e si buttò nel letto piangendo in silenzio.
     
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    Io aggiungo i commenti del mio personaggio. Almeno tutti sanno come va la sua storia :D

    Ma... chi diavolo ha messo Frozen nel mio cellulare? Quel film fa davvero pena... una cosa puramente commerciale... sbraitò alzando un sopracciglio, tra se e se, provvedendo a cancellare subito la canzone. che pessimo scherzo

    Scelta numero 2



    Inizio a tirarvi schiaffi a due a due fino a che non diventano dispari, altroché. E nel caso diventassero dispari a due a due fino a che non tornano pari. pensò per poi recuperare la SIM dal telefono e metterla nell'altro per poi inviare un messaggio a quel numero. Zoccola. aveva scritto solamente
     
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    Capitolo 2: Il compleanno più triste di sempre



    Alle 13:30, “…” mangiò con la sua famiglia nella sala da pranzo, la Madre aveva preparato una lasagna al forno, il suo piatto preferito, ma dopo la terribile delusione di quella mattina non aveva voglia di mangiare niente. Con loro c’era anche suo Padre, che era venuto a festeggiare il compleanno, che aveva comprato una torta al cioccolato con panna e le candeline. Ma niente di tutto questo riusciva a rallegrallo /a. Dopo il pranzo “…” si ritirò nella sua stanza, intimando ai presenti di non entrare, accese il computer e cominciò a giocare a uno dei tanti MMORPG del suo pc per un’ora e mezza senza fermarsi. All’improvviso qualcuno bussò alla porta, ed entrò il Padre rivolgendogli/le uno sguardo serio
    – Va tutto bene? – chiese al/alla figlio/a. “…” lo guardò un attimo diffidente e poi rispose
    – Può andare meglio … - e ritornò a giocare come se nulla fosse.
    Il Padre però non era soddisfatto e tirò il filo connesso alla spina facendo spegnere il pc
    – Ehi! Era una quest importante!!! – esclamò “…”
    – La quest può aspettare. Ora dimmi cosa ti è successo! – rispose l’uomo con la presa in mano. Il/la ragazzo/a rimase interdetto/a – cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa che non va? – chiese
    – Hai mangiato di malavoglia il tuo piatto preferito, cosa che non era mai successa – rispose il Padre.

    Scelte:

    1) Verità: hai bisogno di sfogarti
    2) Silenzio: come potrebbe capire chi non ha mai avuto problemi come i tuoi

    Scelta numero 1:
    - Che c’è da sapere? – chiese “…” con aria sprezzante – Stamattina dovevo andare con dei compagni a fare una passeggiata. Mi hanno fatto aspettare 2 ore e mezza e poi mi chiamano e mi dicono che non possono venire!-
    il Padre guardò il/la figlio/a con comprensione e continuò – Ma dai, se è solo per questo… - ma “…” lo interruppe
    – Papà, non dirmi che può capitare, perché a me queste cose capitano sempre! Non una volta ogni tanto! Ma sempre! – i due si guardarono un attimo negli occhi, poi “…” si alzò prese il suo giaccone e uscì dalla camera dicendo – Vado a fare una passeggiata – Il Padre lo/la fermò mettendo una mano sulla sua spalla
    - Pensi davvero che ti hanno scaricato/a apposta? – chiese.
    “…” non rispose e uscì di casa, sbattendo la porta. Camminò a lungo e senza fermarsi, pensando a quello che aveva detto suo Padre. Ammise che non lo avessero fatto apposta, ma il problema che questo fatto, di essere invitato/a a un appuntamento con i suoi coetanei, e poi aspettare inutilmente il loro arrivo, capitava spesso.
    Oppure a volte, capitava che anche se si incontrava con i suoi compagni, veniva messo/a da parte, senza essere ascoltato/a o preso/a in considerazione. Non lo accettava. Non accettava essere messo/a in disparte. Non riusciva a capire perché: aveva sempre cercato di essere gentile con gli altri, aveva provato ad aiutarli con i loro problemi, dando loro consiglio, e l’unica cosa che aveva ottenuto erano un mucchio di scuse per non essere invitato/a a qualche appuntamento. Forse era perché non gli/le piacevano le cose che piacevano agli altri, perché a lui/lei non interessavano i cantanti famosi, le discoteche, l’erba e altre cose simili. Sembrava che l’unico modo per avere amici, fosse fingere di essere qualcun altro. Ma “…” odiava questa opzione, non voleva cambiare. Gli/le era stato insegnato che fingere di essere ciò che non si era veramente era la peggior cosa che si potesse fare al proprio spirito. No non voleva essere qualcuno che non era, per far piacere agli altri, “…” voleva trovare degli amici che lo/la accettavano per quello che era veramente.

    Scelta numero 2:
    “…” non rispose. Il Padre non avrebbe mai capito la situazione in cui si trovava
    – ah… capisco ti piace il gioco del silenzio, anch’io sono bravo a questo gioco – disse il Padre. I due rimase in silenzio in un tempo che sembrava infinito, poi il padre usci dalla stanza con aria sconsolata – Se vuoi parlare io sono sempre qui…- disse infine.
    “…” sentì la porta d’ingresso chiudersi, capì che suo padre era già andato a casa sua. Dopo mezz’ora “…” decise di uscire e di farsi una passeggiata, solitaria come sempre . Camminò a lungo e senza fermarsi, pensando a quello che aveva detto suo Padre.
    Non accettava essere messo/a in disparte. Non riusciva a capire perché: aveva sempre cercato di essere gentile con gli altri, aveva provato ad aiutarli con i loro problemi, dando loro consiglio, e l’unica cosa che aveva ottenuto erano un mucchio di scuse per non essere invitato/a a qualche appuntamento. Forse era perché non gli/le piacevano le cose che piacevano agli altri, perché a lui/lei non interessavano i cantanti famosi, le discoteche, l’erba e altre cose simili. Sembrava che l’unico modo per avere amici, fosse fingere di essere qualcun altro. Ma “…” odiava questa opzione, non voleva cambiare. Gli/le era stato insegnato che fingere di essere ciò che non si era veramente era la peggior cosa che si potesse fare al proprio spirito. No non voleva essere qualcuno che non era, per far piacere agli altri, “…” voleva trovare degli amici che lo/la accettavano per quello che era veramente.
    Ma a quanto pareva non c’era nessuno disposto ad accettarlo/a per quello che era, e “…” ormai lo sapeva.

    *****



    “…” tornò a casa di pomeriggio tardi. Aveva intenzione di ritornare al suo pc e continuare col MMORPG , ma entrando a casa vide i suoi genitori e il Fratello maggiore parlare al soggiorno
    – Sono a casa – disse attirando degli sguardi seri. “…” sapeva già cosa aspettarsi – cosa ho combinato stavolta? – chiese con aria seccata
    – Perché pensi sempre che hai combinato qualcosa? – chiese il Padre con gentilezza
    – Perché io combino sempre qualche guaio, e tu lo sai – rispose “…” pensando all’ inutilità della domanda
    – in effetti, tu ce lo hai un guaio: quello di non riuscire a socializzare – continuò il Padre – per questo, io e tua madre abbiamo pensato di farti prendere un appuntamento da uno psicologo, che conosco, specializzato in problemi relazionali e sociali… -
    - non ho intenzione di seguire uno psicologo! – lo interruppe “…”
    – Fammi finire e presta attenzione – continuò il Padre – Questo psicologo ha un gruppo di ragazzi, della tua età dove, fanno tante attività insieme: vanno a concerti, gare, fanno tante attività simpatiche e imparano a fare cose nuove. Sempre se naturalmente tu sei d’accordo a farlo. – “…” non aveva alcuna intenzione di andare da uno psicologo e frequentare un gruppo di persone sicuramente pazze
    - come ho già detto non ho alcuna intenzione di seguire uno psicologo- rispose “…” , il Padre e la Madre si guardarono affranti poi la Madre disse – ci saranno un sacco di persone della tua età e poi fanno cose molto interessanti, ti lamenti sempre “della monotonia in cui vivi”. Perché non vuoi andarci? - “…” guardò un attimo la madre in cagnesco e poi rispose …

    Conseguenza Scelta numero 1:

    – Perché non funzionerà… e poi detesterei l’idea di stare fra i pazzi – il Fratello maggiore guardò “…” con il suo solito sguardo indifferente e disse
    – Ieri sera quando abbiamo visto Alice in wonderland sembravi d’accordo sull’idea che “tutti i migliori sono pazzi” – ma prima di ricevere una cazziata dal Padre, “…” urlò
    – Non è questo che intendevo, coglione!!!- il Fratello maggiore, offeso, si alzò di scatto dalla sedia, battendo i pugni sul tavolo e urlò di rimando
    – Coglione/a sarai tu!! –
    - Ehi! Moderate il linguaggio, tutti e due!! – li rimproverò il Padre – “…”, che cosa intendevi? – “…” ispirò e riprese a parlare
    – Intendevo che lì ci saranno, sicuramente, persone che ti attaccherebbero anche se non hai fatto niente –
    - Ma no amore! – intervenne la Madre – pensavi, davvero, che tuo padre ti voleva mandare tra i pazzi? –
    - Onestamente si – rispose il /la figlio/a. Il Padre scosse la testa e parlò con calma – “…”, non sono pazzi sono ragazzi normali, come te e tuo fratello, solo che hanno problemi di relazione con i coetanei. Pensaci con calma se vuoi andarci, almeno per due - tre giorni. – Ma “…” ormai non lo ascoltava più.
    Odiava quella situazione. Odiava la sua vita e se stesso/a, perché per cercare nuovi amici doveva per forza andare da uno strizzacervelli. Voleva che tutto fosse diverso, che fosse come il mondo della Disney, che lui/lei amava tanto, anche se era di certo la ragione per cui tutti lo/la evitavano, che esistessero i personaggi come il simpatico Topolino, la dolce Minnie, il bisbetico ma amabile Paperino, lo strambo Pippo, i tre monelli Qui, Quo e Qua, voleva che quel mondo esistesse perché era l’unico mondo dove poteva essere felice.

    Conseguenza Scelta numero 2:

    -Ho deciso di riprovarci. domani a scuola proverò a fare amicizia con le persone di un’altra classe – il Padre guardò il/la figlio/a con una certa soddisfazione
    – Bravo/a, fai bene a non arrenderti ma… - “…” lo interruppe dicendo
    – Però sarà difficile, perché dovrò documentarmi su cosa piacciono ai giovani di tendenza ed essere aggiornato/a sulle novità – gli altri presenti guardarono straniti “…”. Parlò il Fratello maggiore
    - perché dovresti fare una cosa così? – “…” strinse i pugni e rispose
    – Come posso farmi dei nuovi amici se continuo a non essere come gli altri? – La Madre sembrò confusa, e chiese
    – che significa? non riesco a capire – il Padre disse
    – “…” essere qualcun altro non ti fare avere dei veri amici – “…” però non voleva più ascoltarlo e gridò
    – Tu non capisci!!! Non capisci un bel niente!! Nessuno di voi può capirmi!! Lo so che non è bene fingersi qualcun altro, ma che altra cazzo di scelta ciò!?!?! Sono stufo/a di essere l’ultima ruota del carro. Essere quello/a che non ha amici!!! Io tutto il giorno sta in quella schifosa aula cercando di attaccare bottone con qualcuno. Invece rimango sempre rintanato/a al mio posto e come unico svago di ascoltare musica e di leggere libri!! Odio la mia scuola, i miei compagni, i miei insegnanti!!!! Odio tutti loro!!! Ma sopratutto odio essere me!!! –

    All’improvviso un rumore attirò l’attenzione dei presenti e in attimo tutto divenne luminoso e confuso
     
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    Capitolo 3: inizia l’avventura



    Nota: Adesso comincia il divertimento, il momento è arrivato, chi sceglierete? Sceglierete la parte del male o la parte del bene? I cattivi o i buoni? E quale grandi imprese compirete nei panni del vostro eroe?
    “…” aprì gli occhi, e si accorse che non era più nel salone, ne tanto meno a casa sua; il posto dove ora si trovava seduto/a, sembrava un’enorme deserto di rocce nere e il cielo era pieno di nuvoloni scuri. Non ci capiva più niente
    – Ma dove sono finito/a!! – esclamò completamente sbigottito/a. Si guardò intorno e vide che con lui/lei c’era anche la sua famiglia. Il Padre si alzò massaggiandosi la tempia. Il Fratello maggiore si rialzò, imprecando al vento aiutando la Madre a rialzarla. Poi si guardò intorno esclamando: – Cacchiarola nera!!!ma che è successo?? Prima c’è stato quel rumore poi quel flash… e poi questo! -. Il Padre intanto si stropicciava gli occhi, non credendo a quello che vedeva
    – Cos’è questo, un sogno!?! – disse, si pizzicò sulle guance, fino a farsi dei piccoli segni rossi, poi si diede dei veri e propri schiaffi
    – No… non è un sogno… Oddio non è un sogno!!! – esclamò – okay, okay… calma e sangue freddo, se non è un sogno come diavolo è successo!?! –
    - Chiediamo informazioni a quella ragazzina che sta correndo verso di noi – intervenne “…”. Una bambina stava correndo dalla direzione opposta e, quando si avvicinò un po’ di più, “…” notò che era estremamente somigliante ad Alice del film d’animazione della disney “Alice nel paese delle meraviglie”. Poteva essere tranquillamente lei “Nhaaa non è lei, e solo una bambina con i suoi stessi capelli biondi e lunghi, lo stesso cerchietto nero, lo stesso abitino azzurro e … la stessa faccia??????”. Aveva sentito parlare di cosplayers che sembravano fin troppo somiglianti ai personaggi che indossavano, ma quella ragazzina era la sosia perfetta di Alice
    – Aiutatemi vi prego! – supplicò la misteriosa bambina arrivando davanti a loro
    – Che succede piccolina? – chiese la Madre
    – Mi stanno inseguendo!! –
    - Chi? la regina di cuori e tutta la combriccola del paese delle meraviglie? – chiese ironico/a “…”
    – Fossero loro – rispose la piccola – ma non è così – “…” rimase un attimo stupito/a dalla risposta e, prima ancora che potesse chiedere che voleva dire, sentì tre voci che ridevano in modo incredibilmente familiare. Si guardò attorno e vide quelli che. agli occhi della razionalità umana, sembravano tre iene ridens che correvano e ridevano. Soltanto l’attimo, dopo essersi scansato/a con il Fratello maggiore, e i genitori che chi scansavano dalla parte opposta, li riconobbe. Le tre iene di Il re leone: Shenzi la femmina alfa, Banzai, il suo braccio destro, ed Ed, quello che per “…” è sempre stato “il braccio sinistro”, completamente inutile e che incarna appieno l'appellativo affibbiato alla iena ridens. “No! Non ci credo! Voglio crederci ma non ci credo!!!!” pensò il/la giovane. Il Padre gli/le aveva sempre insegnato a essere razionale, ma adesso sembrava che tutto quello che aveva creduto fino a quel momento fosse stato spazzato via.
    Le tre iene puntavano proprio alla bambina, anzi ad Alice, ma appena videro la famiglia Shenzi disse – Ehi ragazzi guardate, sembra proprio che il pranzo sia arrivato all’ora giusta – “…” conosceva bene quei tre ingordi: non facevano altro che pensare al cibo e sapeva che in quel momento il “pranzo” erano lui/lei e la sua famiglia
    – mmmh… sono davvero impaziente – ridacchiò Banzai – Uno stufato di Alice nel paese delle meraviglie come anti pasto, e come piatto principale, famiglia arrosto – a pronunciare quelle ultime parole si lecco i baffi. Ed, la terza iena, cominciò invece a ridere come per dire “sono d’accordo con te”. I tre ingordi puntarono alla piccola Alice che si rimise a correre più velocemente possibile. Ma pur troppo, dopo neanche 5 metri. Inciampò e i tre cattivi ne approfittarono …

    Scelte:

    1) Li attacchi: vigliacchi, se la prendono sempre con gli indifesi
    2) Li lasci mangiare: saranno pazzi ma sono più simpatici loro di Alice

    Scelta numero 1:

    Shenzi, Banzai ed Ed erano vicini ormai solo 10 centimetri da Alice. “…” prese una pietra nelle vicinanze e la tirò in testa a Shenzi
    – Ehi! – imprecò massaggiandosi la testa con una zampa. “…” alzandosi tirò fuori il suo coraggio per urlare contro ai tre
    – Perché non ve la prendete con qualcuno più grande, siete per caso dei Chuuaua impauriti?? – Esclamò facendo ridere Ed, che venne subito zittito da uno schiaffo di Banzai
    – Ci sta prendendo in giro!! – lo criticò
    – Se vuoi essere mangiato/a per primo/a facevi prima a dirlo… - disse Shenzi allontanandosi da Alice e avvicinandosi al/alla ragazzo/a
    – Bravo/a scemo/a… ADESSO CI MANGIANO TESTA DI CAVOLO!!!! – urlò il Fratello maggiore contro il/la fratello/sorella
    – E che cavolo dovevo fare, lasciarli mangiare una povera bambina indifesa!?!? E poi ci avrebbero mangiati comunque, dopo di lei!! – rispose “…” a tono
    - Perché non pensi prima farle le cose, razza di Rimbambito/a!?!-
    - E perché tu invece non pensi mai prima agli altri, Egoista!!!-
    - ah Io sarei egoista!?! Ma se non fai altro che piagnucolare “Voglio fare questo, voglio avere quello…”-
    - Non ci credo… – disse Banzai ai due compagni con incredulità – noi stiamo per mangiarli e loro litigano – il Padre tentò di dissuaderli da lontano – Ragazzi non è il momento di battibeccare fra di voi!! Calmatevi!! –

    Scelta numero 2:

    Le tre iene divorarono la piccola Alice in meno di 15 secondi “ Wow non ricordavo fossero così veloci a mangiare” pensò “…”, cercando di trovare una soluzione per uscire da quella situazione indenne con la sua famiglia: per questo li aveva lasciati fare, per aver tempo a disposizione per pensare, e in parte anche perché gli/le erano più simpatiche le iene che Alice
    – AH… non male come anti pasto, nevvero Ed? – chiese Banzai quasi ruttando. Come risposta ebbe dei risolini del tutto incomprensibili dal suo compagno scemo – Bene adesso dire di passare tranquillamente al piatto principale – disse Shenzi leccandosi le labbra, ma ecco che finalmente “…” ebbe un’idea e fece finta di supplicare: – Aspettate, concedetemi un ultimo desiderio… un vostro autografo! – i presenti rimasero sbigottiti dall’affermazione del/della giovane – Vi prego sono un /una vostro/a grande fan, ve lo dimostro: vi chiamate Shenzi Maria Predatoria Africana iena Scallina, Banzai ed Ed. Venite dal film della disney il re leone. Siete gli aiutanti del cattivo, che si chiama Scar, e siete apparsi come protagonisti in alcuni episodi della serie “Timon e Pumbaa” dove il più delle volte volete sempre qualcosa da mangiare. Come per esempio: quell’ uovo di struzzo che stava sotto le chiappe della madre, che lavorava a maglia!!! – Le tre iene, stupite dalla conoscenza del/della ragazzo/a, si accerchiarono per parlare in privato e decidersi il da farsi. “…” fece segno ai suoi genitori di avviarsi e fece lo stesso indicandolo al Fratello maggiore.

    All’improvviso un rumore simile al tuono si fece sentire e un tuono colpì poi un cumulo di rocce posizionata la vicino, “…” ebbe l’istinto di scappare, ma cadde per terra e tutto divenne buio.

    CITAZIONE (»Atem @ 21/5/2016, 13:41) 
    Io aggiungo i commenti del mio personaggio. Almeno tutti sanno come va la sua storia :D

    [SPOILER]Ma... chi diavolo ha messo Frozen nel mio cellulare? Quel film fa davvero pena... una cosa puramente commerciale... sbraitò alzando un sopracciglio, tra se e se, provvedendo a cancellare subito la canzone. che pessimo scherzo

    Scelta numero 2



    Inizio a tirarvi schiaffi a due a due fino a che non diventano dispari, altroché. E nel caso diventassero dispari a due a due fino a che non tornano pari. pensò per poi recuperare la SIM dal telefono e metterla nell'altro per poi inviare un messaggio a quel numero. Zoccola. aveva scritto solamente

    Questo è lo scopo di questo gioco ;)
     
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    Scelta numero 2



    Alla vista di tutto quel sangue fece un sorrisetto malefico, come se si divertisse a vedere quella povera bambina dilaniata, le carni strappate dalle ossa. Per tutti i presenti era una scena disgustosa, mentre la sua reazione fu solamente un sorrisetto pieno di goduria. Probabilmente qualcuno si era chiesto come mai quella reazione... non avevano capito che tutti quegli anni di torture psicologiche avevano fatto uscire la sua vera natura, la stessa natura di una persona sadica e omicida, che si diverte a vedere dolore e sofferenza... potremmo paragonare il suo atteggiamento a quello della dea greca della discordia Eris, gemella e amante di Ares, dio della Guerra. Per questo, forse aveva amato tanto il personaggio di Scar... definirlo cattivo era quasi un insulto, era geniale e astuto e avrebbe fatto di tutto per i suoi scopi... era il suo modello di vita... ecco cosa sarebbe diventato. Opportunista e sleale, come avevano sempre agito tutti nei suoi confronti... Per questo aveva deciso di parlare con quelle Iene, sapeva che non o avrebbero attaccato e, probabilmente, sarebbe riuscito a farci amicizia. Certo, la scelta delle parole fu molto azzardata, ma in fatto di stupidità nessuno le batteva quindi probabilmente non avevano nemmeno capito che cosa avesse detto.

     
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    Capitolo 4: Perché sono qui?

    Buoni (se si è fatto la scelta numero 1):

    “E’ stato tutto un sogno?” fu la prima cosa che “…” pensò risvegliandosi dal sonno senza aprire gli occhi. Quando li aprì si accorse di essere su un letto morbido e caldo. Alzò la testa e capì di trovarsi in una stanza molto bella ed ampia: il soffitto era a casettoni marrone e giallo. Si tirò su e vide una finestra, con le vetrate colorate che dava a una terrazza; uno specchio sopra a dei mobili (divano, comidino e cassetti) un po’ d’epoca ma perfettamente puliti; un armadio, circa della stessa epoca degli altri, e una porta di legno. “ Ma dove mi trovo? non è la mia stanza!!” si chiese confuso/a. Poi ricordò quello che pensava fosse un sogno. No, non poteva esserlo; e la prova che non sognava, era il suo forte mal di testa. la sua tempia era come aperta, e se la toccò; sentì qualcosa che sembrava una garza fasciata sulla fronte. Cercò allora di alzarsi, ma solo allora si accorse che era completamente nudo/a e, diventando completamente rosso/a in faccia, si rimise subito sotto le coperte, per paura di essere visto/a senza preavviso da qualcuno del sesso opposto. Dopo qualche secondo qualcuno bussò alla porta e quella si aprì. Nessuno, dalla prospettiva di “…”, sembrava essere entrato, solo una specie di insetto che lasciava una scia dorata. “…” la riconobbe, non era un insetto era…
    – Trilli? – sussurrò timidamente. Poteva essere una sciocchezza, invece era proprio lei. La fatina aiutante del famoso Peter Pan: alta 15 centimetri, con il capelli biondi raccolti in una pettinatura a cipolla e il vestitino verde.
    “…” sorrise nel vedere uno dei personaggi a lui/lei più cari
    – come ti senti? – chiese Trilli, “…” si sorprese un po’. Perchè pensava che non sarebbe riuscito/a a capire cosa dicesse la fatina. Solitamente parlava in un linguaggio a “campanellino”,che poteva essere capito solo da Peter, e si esprimeva gesti a volte troppo veloci per essere compresi all’istante. – Allora? – chiese la fatina di nuovo
    – Scusa è che … sono felice di poterti incontrare – rispose sinceramente “…” – Ma non pensavo di riuscire a capirti -
    - ah! È magia. È un po’ complicato… - disse Trilli – ma ti spiegherò tutto con calma dopo. Adesso, ti stanno aspettando tutti giù – “…” non aveva ben capito
    – Mi aspettano? Chi? La mia famiglia? Loro come stanno? Dove siamo adesso!?! – Ma la fatina era già andata via. “…” decise allora di vestirsi, tanto poi avrebbe visto di sicuro la sua famiglia.

    Scelte:
    1) Completo(vestito lungo se il vostro personaggio è femmina) azzurro elegante
    2) Completo(vestito corto) bianco e rosso, molto casual
    3) Completo giallo e bianco, molto sportivo


    Dopo 10 minuti “…” si avviò verso la porta. Vestito/a di quello che aveva scelto, l aprì e si ritrovò Trilli ad aspettarlo/a
    – Ah… hai fatto in fretta, bene – disse la fatina – segui me allora… -.
    “…” seguì il piccolo personaggio attraverso corridoi color d’oro, con vetrate colorate e bellissime “ che sia nel castello di Cenerentola a Disneyland, in California” si chiese, infatti le vetrate davano le varie immagini della storia di Cenerentola, e su una c’era le principessa che dava da mangiare ai suoi amici animali, e su un’altra il primo vestito ancora in fase di lavorazione, con i topini e gli uccellini – wow questo posto è straordinario – disse ad alta voce – sembra di essere stato/a teletrasportato/a a Disneyland – Trilli si girò e gli/le sorrise – ed è proprio così! – disse , “…” rimase per l’ennesima volta senza parole – dai siamo quasi arrivati – il/la ragazzo/a continuò a seguirla senza più sapere cosa dire.
    Dopo aver sceso le scale si avviarono lentamente un corridoio che dava a un giardino, pieno di alberi tagliati in modo molto pittoresco, fino a fermarsi davanti un grande portone
    –Aspetta qui – disse la fatina prima di sparire all’interno della stanza. Al suo interno si sentirono delle voci, e “…”, essendo un/a ragazzo/a molto curioso/a, non resistette alla tentazione di origliare
    – Allora, come ti sembra? – chiese una voce squillante molto famigliare
    – Sembra un/a bravo/a ragazzo/a, forse è un po’ timido/a ma nel complesso gentile – disse quella di Trilli
    – Fallo/a entrare, ci sono molte cose che deve sapere – disse una terza voce molto profonda. Trilli ritornò e disse a “…” – Su entra Yenisd desidera vederti! – “Yensid!! Oddio Oddio Oddio!!” pensò “…”: Yensid era lo stregone apparso per la prima volta in Fantasia, il 3° classico della Disney.
    L’interno era di color oro, in contrasto col marrone del legno, e al centro un trono bellissimo. Ma la cosa che eccitò maggiormente “…” era che, oltre a Yensid, c’erano i tre beniamini della disney: Topolino, l’adorabile topo da dove tutto è iniziato, Paperino, il papero vestito alla marinara, e Pippo, il personaggio più spassoso di tutti. – O…mio…Dio… - Dopo aver pronunciato quella frase, “…” si mise a strillare e a saltellare come un forsennato, intorno a loro – IL GIORNO Più BELLO DI SEMPRE!!!!!!!!!! – Esultò felice come non mai, ma poi si rese conto di essere visto/a dagli altri, si ricompose e si scusò abbassando la testa
    – Mi dispiace –
    - Ah! Tranquillo/a, è la normale reazione di chi incontra i propri idoli, no? – disse Topolino, con quell’aria sbarazzina che tutti hanno amato ed amano ancora. “…” era al settimo celo “Mi sta parlando! Topolino mi sta parlando!!!! E’ troppo bello per essere vero!!!!!!!!”
    – Ehm… ehm…….. C-c-c-c-c-c-c-c-c-c-ciao, io mi chiamo “…”, ed è un … è un … ed è un … è un … - Pippo lo/la interruppe con la sua celeberrima risata
    – Sembri un robot, che si è rotto cadendo a terra come un salame – disse prima di inciampare mettendo un piede davanti a se.
    – Qui l’unico salame sei tu Pippo eheh…eheh – disse Paperino con la sua incomprensibile voce. “…” trattenne a stento una risata che gli/le fece venire gli occhi lucidi
    – Mio Dio… scusate se piango, ma sono così felice… - disse asciugandosi gli occhi – fino a ieri sembrava andare tutto malissimo, ma adesso… vorrei che ci fossero anche i miei familiari – “Familiari” – A proposito, sono venuto/a qui con mio padre, mia madre e mio fratello. Adesso dove sono? Le iene li hanno mangiati? Vi prego ditemelo!! – Topolino, Paperino e Yen sid assunsero un’espressione seria. Pippo rialzatosi disse invece.
    – Stai parlando di quel uomo con la barba grigia, la donna con le occhiaie e il ragazzo, che sono stati accerchiati dalle iene, e poi portati via da Jafar attraverso una porta magica? - “…” rimase di stucco, mentre gli altri guardarono male il personaggio cane
    – La mia famiglia è stata rapita da Jafar!?!?!? – esclamò “…”
    – E li ha portati nel castello della montagna proibita, dove tutti i cattivi si riuniscono – continuò Pippo
    – Cosa??? La mia famiglia rapita dai cattivi!?!?! –
    – C’è l’ha detto Alice – rispose Pippo
    – Ed è appunto per questo che tu sei qui – disse Yen sid con calma – Vieni con me e capirai -.
    Lo stregone e i tre amici, portarono “…” nel punto più alto del castello. C’era una stanza molto familiare. “…” la riconobbe in un batter d’occhio
    – Io la conosco questa stanza!! È qui che lei è apparso per la prima volta. Nel cortometraggio “l’apprendista stregone”, del film Fantasia. Topolino approfitta del fatto che lei sta dormendo, per fare una magia, facendo muovere una scopa per svolgere le sue faccende . Ma la scopa va fuori controllo e Topolino cercando di fermarla, l’ha moltiplicata e le scope hanno la stanza – disse con gli occhi lucenti, Topolino, a quel ricordo lontano più di 70 anni, arrossì dicendo:
    – Me lo ricordo come se fosse ieri, quell’esperienza mi insegnò a non giocare con la magia – Yen sid rivolse al topo uno sguardo serio, poi si rivolse a “…”
    – “…”, ricordi che in quello stesso “Fantasia” apparve un altro personaggio, che suscitò molto scalpore, oltre a me? – disse. “…”ci pensò un momento e cercò di ricordare
    – B’è ci sono gli animali de “la Danza delle ore” ma non credo che… – poi ripensò all’unica scena di quel classico di cui aveva una paura matta: “Una notte sul monte Calvo”, ed ebbe come un flash – Cernabog…? – Il diavolo in persona. Da molti considerato il più cattivo di tutti i cattivi Disney – Non mi direte che… lui è a capo dei cattivi – i personaggi si diedero una triste occhiata e annuirono
    – Perché? –
    – Loro vogliono te… – disse Yen sid – tu sei colui/colei che ci aiuterà a sconfiggerli –



    Cattivi (Se si ha fatto la scelta numero 2)

    “E’ stato tutto un sogno?” fu la prima cosa che “…” pensò risvegliandosi dal sonno senza aprire gli occhi. Quando li aprì si accorse di essere su qualcosa di molto duro, e che c’era un buio pesto “Qualcosa non va…” pensò. Non era in camera sua, di solito lasciava la finestra chiusa ma con le sbarre alzate per far penetrare la luce del lampione che dava per la sua camera. Invece ora era buio, si stropicciò gli occhi con forza e vide una tenue luce che sbucava da una specie di finestrella. “…” corse a vedere e, ora che riacquistava pienamente la vista, notò che la luce proveniva da un’apertura su una porta che dava a un corridoio di pietra. Quel posto sembrava una prigione come quella dei castelli. “…” cominciò ad avere paura, “Ma dove mi trovo? Dove sono gli altri?” pensò tenendo la testa bassa. Solo allora si accorse che c’erano delle guardie alla sua porta. Due piccole guardie, che riconobbe in un lampo: Pena e Panico, i due diavoletti apparsi nel film della Disney Hercules, erano gli aiutanti di Ade il cattivo del film, Pena era grasso e rosa, Panico era magro, verde e con lunghe corna. “…” sentì un forte dolore alla tempia, massaggiandola si accorse che c’era una lunga ferita, anche piuttosto spessa, che si stava rimarginando. “No, non è un sogno, altrimenti mi sarei già svegliato/a”. Guardando di nuovo i due guardiani, “…” si accorse che sembravano addormentati, e decise di svegliarli per farsi dire dove si trovava, se c’erano loro voleva dire che poteva essere negli inferi ma quel posto non sembrava l’oltretomba
    – Ehi scusate…- disse “…” per svegliare i due diavoletti, vedendo che non era efficace urlò – EHI!!!! – facendo sobbalzare Panico per la paura, che mise un piede su una specie di melma e cominciò a scivolare urlando. Svegliò Pena chenel tentativo di fermarlo scivolò anche lui per terrà. Mentre in demonietto verde fece una specie di capriola, finendo a testa in giù r infilando le sue corna nel sedere di Pena, che cominciò a urlare per il dolore.
    “…”, girando, gli occhi cominciò a ridacchiare per la scenetta,
    - Panico, ma che cosa cavolo fai?? – lo rimproverò Pena
    – Scusa Pena, mi sono spaventato e quindi… - si giustificò l’altro, all’improvviso “…” sentì una voce che non riconobbe
    – che sta succedendo qui? – E apparve un corvo con il becco giallo e l’aria cattiva
    – E’ colpa di questo scemo Diablo! si è buttato sul mio popò… - Si difese Pena
    – Non è colpa mia!! – giustificò Panico. “…” interruppe la discussione
    – Scusate, potreste dirmi dove ci troviamo? – i tre ruotarono le teste e videro che il/la prigioniero/a si era svegliato/a, questa volta fu il corvo a prendere la parola
    – Ah! Ben svegliato/a. Al momento giusto, la mia padrona ti starà aspettando – “padrona?” pensò “…”. Malefica? La celeberrima antagonista de “La bella addormentata del bosco”. Allora quel corvo, così superbo, era il più fedele servitore di quella strega. “Ma non dovrebbe essere diventato pietra da Serenella, la buona fata blu?”. Prima che potesse chiedergli qualcosa. Quello gli/le portò dei vestiti – Vestiti, sei lurido/a come un maiale – disse solamente. “…” si sentì un pochino offeso/a da quelle sue parole, ma guardandosi i vestiti si accorse che erano pieni di polvere e fango “Quando si sono sporcati così tanto?” si chiese…

    Scelte:
    1) Completo arabo color nero in contrasto con il rosso (all’altezza del petto è scollato)
    2) Tunica (corta se il vostro personaggio è un ragazzo, lunga se è una ragazza) grigio scuro, con saldali “incorporati”
    3) Smoking viola con i bordi blu chiaro


    Dopo essersi vestito/a, “…” uscì da quella cella e i due diavoletti lo/la scortarono, insieme a Diablo, lungo i corridoi di quel maniero. Più avanzava e più si accorgeva che il castello era molto familiare: quelle scale di pietra, i cunicoli buoi ed inquietanti e le guardie con l’aspetto animale: tutto faceva pensare al castello sulla montagna proibita, il luogo più oscuro e inesplorato del regno de “La bella addormentata”. La dimora di Malefica, l’isterica signora di ogni male. Dopo qualche minuto, di scale e salite, si ritrovò davanti a un varco che portava in un’altra stanza
    – Aspetta qui…- gli/le intimò Diablo e attraversò il varco con Pena e Panico. “…”, essendo molto curioso/a, drizzò le orecchie per sentire chi c’era
    – Alla buon ora, si è svegliato/a? – disse una voce dal tono ironico
    – Si signore! – risposero le voci di Pena e Panico, all’unisono
    – Fallo/a entrare mio Diletto – disse una voce femminile, il corvo ritornò immediatamente da “…” e lo fece entrare nella grande sala del trono delle perfida strega Malefica.
    Ed eccola lì, fiera e malvagia, sul suo trono che accarezzava affettuosamente il suo uccello; insieme a lei c’era Ade, il dio dei morti e degli inferi, il cattivo del film “Hercules”. Era una figura con il sorriso beffardo e i capelli composti da una fiamma blu. Ade prese la parola
    – Bene, bene, bene, a quanto pare il nostro fondatore aveva fatto un centro perfetto con la sua ultima freccetta – “…” era ancora sbalordito/a da quello che vedeva, che era rimasto/a con la bocca spalancata – Non parli molto vero? – Proseguì Malefica
    – Con quella bocca così spalancata sembra davvero un merluzzo – disse il dio . “…” si diede un ultimo pizzicotto sulla guancia. Dopo essersi assicurato/a che non era un sogno, gli/le tornò in mente che cosa voleva chiedere e cominciò a parlare
    – Io sono “…”, vorrei sapere dove si trova la mia famiglia – Ade rivolse uno sguardo strano alla strega, e poi ricominciò a parlare
    – Per caso sono: un uomo con la barba così bianca che neanche quel vecchio Matusa di Mago Merlino ha; una donna che sembra appena uscita da una pensione dove tutti piangono; e un ragazzo sui 20 anni?? –
    - Sì esatto, dove sono? Non ditemi che le iene li hanno mangiati… - rispose “…”
    – No, stanno bene, sono con i nostri rivali – disse Malefica fredda. Prima che il/la ragazzo/a potesse chiedere qualcosa, apparve al centro della sala una grande nuvola nera, da dove apparvero due occhiacci gialli.
    “…” ebbe degli inspiegabili brividi e non appena vide quegli occhi capì perché. Pronunciò una solo e singola parola, che fece diventare la stanza fredda come il ghiaccio – Cernabog… - .
     
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    Capitolo 5 (numero 1): La profezia e l’adattamento

    Buoni:

    -Io? Come potrei mai aiutarvi? E poi perché io? Voglio solo trovare la mia famiglia… - disse “…” non capiva di cosa stessero parlando. Yen sid lo/ la invitò a sedersi e disse
    – lo so che sei confuso/a ma lasciami spiegare. Sarà una lunga storia. Credo che dovremmo cominciare dal principio: molti anni fa, il nostro fondatore e creatore, Walter Elias Disney, disegnò il qui presente Topolino per la prima volta. Prima sembrò che questo topo così avventuroso non avrebbe mai avuto un futuro nel mondo. Ma poi dopo il successo di “steamboat willie” qualcosa cominciò a cambiare; Walter si accorse di possedere un dono che si pensava fosse andato perduto per sempre … la magia – Dopo una pausa, Yen sid chiese al topo di continuare a raccontare – Ricordo, ancora oggi, la prima volta che parlai a Papà per davvero: era stupito, entusiasta, gli sarebbe piaciuto condividere questo con gli altri, ma non voleva essere definito pazzo o/e un fenomeno da baracconi. Ma non volendo rinunciare a quello che faceva, mi fece una promessa solenne: avrebbe creato un mondo dove tutti i disegni che avrebbe fatto da allora sarebbero vissuti in pace e in armonia, e che avrebbe interagito con quelli del suo mondo, portando loro gioia e felicità. E così fu a partire da Biancaneve e i sette nani venne creato un mondo dove tutto era possibile, questo mondo. Insieme a me a Minnie, a Paperino, Pippo, Pluto e tutti gli altri “buoni” vennero creati anche i “cattivi”. Ogni anno che passava questi stavano diventando sempre più scaltri, e più ambiziosi, e volevano trovare il portale per il tuo mondo e conquistarlo. Un giorno lui venne da me e mi disse che era molto malato e che sarebbe potuto morire per la sua malattia, così mi lesse ad alta voce qualcosa che aveva scritto su un foglio di carta: “Verrà un giorno, quando la guerra fra buoni e cattivi sarà alla pari, un giovane paladino che crede e allo stesso tempo non crede in voi. Egli o Ella deciderà con chi combattere, con chi giurerà di schierarsi, e sarà lui o lei, con il suo coraggio, a decidere chi, una volta per tutte, conquisterà il mondo” non feci in tempo a capire che cosa era che già se ne era andato. Quella fu l’ultima volta che lo vidi, morì prima ancora di finire di disegnare il piccolo Mowgli e Baloo. – a quel pensiero Topolino verso un paio di lacrimoni tirandosi su il naso insieme a Paperino e a Pippo che iniziò a piangere con le lacrime a fontana
    – Oh Pippo non fare così, è il cerchio della vita purtroppo. Lo so che qui da noi è possibile anche vivere in eterno, ma non è così dall’altra parte. – disse saggiamente Yen sid, “…” però, vide la tristezza anche negli occhi dello stregone. B’è infondo Topolino aveva chiamato Walt Disney “Papà”, e pensò che tutti quelli che sono stati creati e disegnati da lui lo avessero considerato tale. Purtroppo era così. Walt Disney era morto prematuramente, ucciso da un cancro al polmone destro, all’età di 66 anni circa, lasciando i suoi personaggi, la sua azienda e i suoi fan, prima del previsto. “…” comunque non capiva
    – Scusate, ma ancora non capisco appieno la cosa – confessò, Yen sid fece un sospiro e disse: – Quello che Walter aveva detto a Topolino era una profezia, che diceva che quando la guerra fra noi e i nostri rivali sarebbe stata alla pari, un paladino che crede in noi e allo stesso tempo non crede, sarebbe venuto qui dal suo mondo e che avrebbe scelto di sua spontanea volontà chi fra noi avrebbe vinto la guerra e che avrà la possibilità di conquistare sia questo che l’altro mondo – “...” allora capì
    – Credete che sia io quel paladino? – chiese, tutti i presenti annuirono. “…” si alzò di scatto e cominciò a camminare avanti e indietro, per metabolizzare quello che gli/le era stato raccontato, ancora attontito/a da tutta quella storia pazzesca. Aveva paura? Da morire. Ma la sua famiglia aveva bisogno di lui/lei. Yen sid continuò – Sia noi che i cattivi abbiamo bisogno di te, la magia della profezia ti ha attirato/a a noi. Per far finire questa guerra, o al meno placarla per qualche anno, c’è bisogno che tu ci sia, se ci aiuterai ti aiuteremo a salvare la tua famiglia, d’accordo? – “…” guardò prima il vecchio, poi Topolino,Paperino e poi Pippo che lo/la guardavano supplichevoli. Il/La ragazzo/a ebbe compassione di quegli sguardi e, pensando anche alla sua famiglia, alla fine si decise. Con un semplice movimento della testa, decise di far terminare, o almeno placare, la guerra tra il bene e il male.
    - Solo non posso farlo da solo/a – disse titubante
    – E chi l’ha detto che devi farlo da solo/a!! – Esclamò Topolino sorridendo
    – Già, non ti lasceremo solo/a. Perché siamo coraggiosi – lo assecondò Paperino con la sua solita voce
    – E svegli – esordì Pippo prima di cadere dalle scale della torre, rotolando verso il basso gridando il suo famosissimo grido – Yaaaaaahoooouieeeeeeee! – i presentì sentirono uno schianto e poi la voce di Pippo dirgli – Sto bene…! – a “…” si fece fuggire una sonora risata – Scusate ma era da più di un anno che non sentivo il grido storico di Pippo – disse dopo essersi calmato/a. “…” guardò i personaggi rimasti presenti, e sorrise. Per una volta si sentì parte di qualcosa di importante.
    La sera venne presto e “…” mangiò insieme a Topolino, Paperino, Pippo, Cenerentola, il suo Principe (che erano lì già da qualche settimana, ospiti perché il loro regno era stato conquistato dai cattivi) i topini Giac e Gas, Minnie, Paperina, Clarabella e Orazio. Si sentiva stranamente intimorito/a: era insieme ai suoi più grandi idoli, stava addirittura cenando con loro, e si sentiva a disagio cose un pesce fuor d’acqua
    – Caspita “…”, sei più silenzioso/a tu di Dumbo – Disse Topolino che sedeva alla sua sinistra. “…”provò a mangiare la zuppa che era stata servita, dopo una cucchiaiata si accorse che era deliziosa
    – Chi ha preparato la zuppa? – chiese ingenuamente, attirando l’ordine generale
    – Ti do degli indizi: è francese, è raffinato, ha i baffi, ha un ristorante e gli piace improvvisare. Chi è? – chiese il topo con una certa nota enigmatica
    – Oh Topolino, diglielo e basta, infondo è appena arrivato/a – lo rimproverò Minnie
    – No, no, non fa niente Minnie, mi piacciono questo genere di indovinelli – disse “…”, poi ci pensò un’ attimo “Allora: Francese, raffinato, con i baffi, ristorante, e improvvisare …” dopo 2 secondi ci arrivò e rispose – Remy, il protagonista di “Ratattoulie”, è francese, ha i baffi, alla fine del suo film apre un ristorante con i suoi amici e improvvisa sempre le sue ricette… ho indovinato? – I presenti rimasero con gli occhi spalancati. “…” si sentì sempre più in imbarazzo, non sapeva come o perché, ma
    – Avete visto ragazzi? – cominciò Topolino – Ve lo dicevo io, che ci avrebbe stupito, un applauso per “…” – I presenti applaudirono e “…” finalmente fece intravedere un timido sorriso.
    Dopo aver indovinato chi aveva preparato la zuppa. “…” riuscì a parlare con i commensali di come la sua passione per la Disney gli/le sia stata ereditata dai genitori, visto che l’unica volta che erano andati al cinema insieme avevano visto “La sirenetta” quando erano ancora fidanzati, e come fin da bambino/a aveva sempre visto desiderato solo e solamente i giocattoli firmati Disney. Insomma finalmente riuscito ad adattarsi un po’ alla situazione.


    Cattivi

    L’ombra di Cernabog diede un ‘occhiata malevola a “…” e parlò con gli altri cattivi – Vedo che la profezia del creatore si è avverata, e che il paladino è passato dalla nostra parte – Il/La ragazzo/a non capiva “Paladino?” “creatore” ma cosa stava dicendo?
    – Ma che significa tutto questo??? Cosa sta succedendo? Chi è il paladino? Chi è il Fondatore? Cosa ci faccio qui?? – chiese irritato/a da quella situazione, gli occhi assunsero un’espressione stranita e ancora Cernabog parlò:
    – Non glielo avete detto? – disse con una voce tuonante. Prese la parola Ade
    – Glielo stavamo per dire, ma poi tu sei piombato qui senza preavviso, e quindi… - l’ombra lo guardò storto ma poi si rivolse a quello/a che lui chiamava il paladino
    – Come ti chiami? – gli/le chiese. Il/La ragazzo/a rispose con la tremarella in corpo – “…” – l’ombra sembrava compiaciuta e disse
    – “…”, tu sai chi sono io vero? –
    – Cernabog. Il Diavolo apparso in Fantasia, nell’ultima scena “una notte sul monte Calvo/Ave maria” – Rispose “…”
    – Esatto, e come ben sai il nostro creatore è l’ormai defunto Walter Elias Disney. Ma probabilmente non sai, che lui era un mago e ogni cosa che scriveva o disegnava prendeva vita. Per fare in modo che tutti i personaggi che disegnava avessero un luogo con cui tornare creò il nostro mondo dove l’unico modo per arrivare era attraversare un portale magico di cui solo lui sapeva la posizione. Ma quel idiota non aveva previsto che noi, i “cattivi” ci saremmo potuti ribellare a questo. Io e tutti quelli che fino ad allora erano stati creati, volevamo in tutti i modi impadronirci di questo e del altro mondo, ma soltanto Walter in persona sapeva dove si trovava – Cernabog si interruppe e rivolse a Malefica il consenso di continuare
    – Un giorno,il mio Diablo, spiò di nascosto Topolino e tornò da me per riferirmi qualcosa di molto interessante: il Walt era andato dal suo sorcio per riferirgli che era molto malato e che sarebbe potuto morire di lì a poco. Recitò poi qualcosa: “Verrà un giorno, quando la guerra fra buoni e cattivi sarà alla pari, un giovane paladino che crede e allo stesso tempo non crede in voi. Egli o Ella deciderà con chi combattere, con chi giurerà di schierarsi, e sarà lui o lei, con il suo coraggio, a decidere chi, una volta per tutte, conquisterà il mondo”. Ordinai quindi ai miei demoni di attraversare il portale, ma per una strano motivo il portale non li fece passare. Così decisi di aspettare il ritorno del creatore, per poi catturarlo e costringerlo a parlare. Ma non tornò, perché all’inizio del inverno di quello stesso anno, ci fu comunicata la sua morte - “…” si stupì della freddezza di quelle parole: Disney avrebbe dovuto essere come un padre per tutti loro, ma a quanto pare era vero che a volte nelle famiglie, anche in quelle perfette ci sono dei figli ingrati.
    – Aspettate! mi sono perso/a… cioè cosa era quella cosa che aveva scritto Walt Disney prima di morire? Una specie di profezia??? – chiese completamente confuso/a
    – Oh!!! Sei molto più sveglio/a di quanto pensassi, scommetto che a scuola sei il/la più intelligente della tua classe, non è vero? – Ironizzo Ade. “…” lo sguardò un attimo e disse
    – Prima di tutto, no non sono il/la più intelligente della mia classe. Poi non capisco state dicendo. Io dovrei aiutare o i “buoni” o i “cattivi a combattersi l’uno contro gli altri, solo perché l’ha detto Walt Disney??? –
    – Ma bravo/a: hai scoperto l’acqua calda! –
    – Ma è una follia! – Cernabog lo/la guardò e disse
    – Tutto quello che veniva scritto o disegnato da Disney, diveniva reale e anche quella che tu chiami “follia” si è avverata. Unisciti a noi “…”, se lo farai ti aiuteremo a trovare la tua famiglia e a tornare a casa tua – “…” non sembrava avere molta scelta: loro sapevano dove era il portale, lui/lei no, e non voleva ritornare senza la sua famiglia: Allora decise che fino a quando non avrebbe recuperato la sua famiglia avrebbe retto il gioco
    – E va bene, ma non lo faccio per voi, lo faccio per mio padre, per mia madre e per mio fratello – ma cominciò a chiedersi se valeva la pena vendere l’anima al diavolo in persona. – Inoltre non voglio fare tutto da solo/a- aggiunse “…”
    – Certo che no. Sarebbe troppo sperare che colui/colei che deciderà il nostro destino, faccia tutto da solo/a – lo/la insultò Diablo
    – Pensa agli affari tuoi, uccellaccio pieno di acari!! – Urlò il/la ragazzo/a offendendosi per l’insulto. Malefica si alzò e si mise davanti a “…”, con occhi di ghiaccio per dirgli/le
    – Se non fossi colui/colei che ci aiuterà a conquistare il mondo ti avrei già incenerito/a. Sta attento/a a non insultare il mio diletto – l’uccello si mise sulla spalla della padrone ghignando, contento di avere una padrona così potente. Mentre “…”, spaventato/a dalla provocazione della cattiva, annuì silenziosamente “ Corvaccio viziato” pensò
    – Basta così! – Tuonò Cernabog – Manderò un messaggio ai nostri compagni, quelli che saranno interessati ad accompagnarti dovranno farsi avanti. Intanto Malefica manda una truppa nel cimitero degli elefanti, sembra che quel cretino di Scar abbia problemi. Per ora ho finito. E “…”, vedi di fare attenzione quando parli – e immediatamente come erano apparso se ne andò senza dire nient’altro.
    -A proposito di parlare, come fa Diablo, che nel film non parla a parlare adesso? – chiese “…”incuriosito/a a Malefica
    – E’ una magia semplice che può farlo qualsiasi strega, anche quella vecchia disordinata di Maga Magò può fare – disse la strega
    – Ora che ci penso, tu e lui siete morti, tu sei stata uccisa da Filippo e lui … -
    - Non osare ricordarmelo! – lo/la interrupe Malefica – se non era per quel principe maledetto … grrr –
    – Volevo solo sapere come hai fatto a ritornare in vita – disse “…”, all’improvviso apparve davanti a lui/lei, in una nuvola di fumo, Ade, spavaldo e arrogante come sempre
    – Ehi!! Ti sei forse dimenticato/a di me. Infondo sono Ade, il dio dell’oltretomba e dei morti. Quando quel Cernabog mi ha liberato dal fiume di anime, mi ha chiesto di riportare in vita tutti i compagni morti a causa dei “buoni”: ho riportato in vita Grimilde, Gaston, il Baubau, Scar , tutti quelli che hanno fatto una brutta fine. Comunque l’unica che ne valsa la pena riportare in vita, è senza ombra di dubbio la cara e perfida Malefica, ah… pipistrellina, il solo pronunciare il tuo nome mi fa sciogliere il cuore, se ne avessi uno – “…” rise sotto i baffi per quella battuta tanto vecchia quanto efficace “Forse non sarà così male” pensò.
     
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    -Tu non puoi riportare in vita i morti, ma anche se fosse non lo faresti senza un compenso personale. In più il fiume di anime non puoi annegare nel fiume di anime, e come te nemmeno tua moglie Persefone o Kore. Quindi l'avresti potuto fare benissimo da solo.- fece per ribattere ma stette zitto guardando tutti con sguardo truce e diffidente
     
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